LEGÀMI – LÉGAMI (TIES)
PERSONAL STATEMENT
Ho denominato la mia poetica “Legàmi – Légami” in quanto tutto il mio lavoro è improntato sul complesso intreccio di legami che vanno a costituire l’identità di una persona e che si sviluppano dalle relazioni con il territorio di origine e con le persone che compongono la comunità di riferimento. Infatti, i legami conservati nella memoria diventano pensieri, significati e schemi mentali, costruendo un ponte tra passato e presente e delineando così la percezione individuale del tempo.
L’emergenza causata dalla pandemia da Covid-19 ha messo in luce i molteplici aspetti negativi di una società contraddistinta da legami “leggeri e liquidi”, da connessioni temporanee tra singoli individui che richiedono investimenti minimi dal punto di vista relazionale e culturale, mostrando invece la bellezza di relazioni durature e responsabili, che possono fare la differenza per sé e per gli altri. L’esperienza della pandemia ha quindi rafforzato in me la convinzione dell’importanza di parlare dei legami, alla ricerca di relazioni di cooperazione e di nuove modalità di convivenza che sappiano integrare senza soluzione di continuità ogni elemento della cultura, dell’economia, dell’urbanistica e della tecnologia nella vita simbiotica della terra.
Il mio lavoro si basa sulla lavorazione del tessuto dei collant, che viene tagliato o strappato per rielaborare nuove trame immobilizzate su supporti o intelaiature rigide. Le mie opere sfruttano il contrasto tra vuoti e pieni, realizzato mediante le smagliature dei collant, e il contrasto tra bianco e nero per creare segni morbidi e allo stesso tempo incisivi, forti e drammatici.
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Sete di luce
Le opere parlano di uomini che ritrovano, anche se in modo drammatico e sofferto, la propria luce interiore e il senso della vita nelle relazioni all’interno di una comunità, nella condivisione di valori, sogni e speranze.






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Nel tempo che si apre
Le installazioni si ripropongono di far percepire il fluire della vita come un percorso ora isolato ora congiunto con quello di altri, che può essere segnato da fratture, solitudini e fallimenti: ecco pertanto l’invito a fermarsi per cogliere l’importanza di un tempo di attesa, nel quale percepire il cambiamento personale in relazione a un contesto di vita che si trasforma e ricordare i tanti legami intessuti nel percorso della propria vita, divenuti – al di là del puramente visibile – pensieri, significati e schemi mentali alla base dell’identità di ciascuno.










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Paradiso perduto
In un contesto economico e socioculturale caratterizzato da un’estrema precarietà e incertezza, le opere si interrogano su quale mondo riteniamo di aver perduto, visto che già da tempo nella società della “modernità liquida” l’individuo sembra aver rinunciato alla possibilità di sviluppare legami solidi intorno a progetti esistenziali condivisi, ricercando la felicità nell’ottenimento facile e veloce di emozioni forti e di relazioni deboli, provvisorie e appaganti nel breve periodo.








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Humus
Il progetto considera il suolo come spazio vitale: come un edificio, il suolo rappresenta infatti uno spazio tridimensionale costituito da diversi piani, nei quali comunità vegetali e animali sono integrate in una rete estremamente complessa, che dà priorità al mantenimento di legami simbiotici. La scelta del suolo deriva, quindi, dal fascino esercitato da un linguaggio che parla di cooperazione e offre un nuovo punto di vista su come portare avanti la sfida per la sopravvivenza prendendosi cura dell’habitat e della capacità riproduttiva della terra. […]












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Memorie e presagi
Il progetto esprime, di fronte al passare inesorabile dei giorni e alla caducità della vita umana, un velo di nostalgia per le relazioni consumate dal tempo, che si vorrebbe ricordare richiamando dalla memoria le emozioni più care […] Il tema della dissolvenza appare ora con la forza distruttrice di una pioggia acida e battente, ora con la dolcezza di una pioggerella che interviene a pulire dolcemente e rianimare ciò che sembrava oscurato dal buio di una cecità emozionale interiore.











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Legami ancestrali
Le opere sottolineano come l’individuo abbia bisogno di mantenere una stretta relazione con il territorio e cerchi di richiamare dalla memoria frammenti di vita vissuta nel luogo a lui più caro, alla ricerca delle proprie radici e di una continuità tra passato, presente e futuro.














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Ciò che sarà
Il mondo femminile nelle diverse fasi della vita è racchiuso in queste opere, che cercano di coglierne la complessità sottolineando tuttavia non tanto la drammaticità di talune esperienze quanto la delicatezza interiore e la leggerezza dei sogni più profondi, attraverso un uso minimale del materiale e un gioco di pieni e di vuoti teso a ricreare forme dolci e forti allo stesso tempo. […]











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Bellezza celata
Il tema affrontato è quello della dispersione e frammentazione che caratterizza oggi l’ambito sociale, contraddistinto sempre di più da legami “leggeri e liquidi”: in un’epoca dove la superinterazione dovrebbe dare maggiore potenza ai rapporti, si assiste invece a un crescente isolamento dell’individuo che, concentrato sui propri obiettivi, si dimentica della bellezza della condivisione. […] Le opere affrontano il tema della bellezza che nel mondo contemporaneo appare nascosta dalle infrastrutture dell’uomo, ma che, non ancora sopraffatta, è capace talvolta di emergere inaspettatamente e farsi percepire da uno sguardo attento e sensibile.









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Dissolvenze











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Foto mostra personale
Giulia Nelli. LEGAMI E FRATTURE
Leonesia- Fondazione Vittorio Leonesio, 1 – 31 luglio 2022
A cura di Mariacristina Maccarinelli e Kevin McManus
Giulia Nelli ha deciso di utilizzare il collant. L’artista ha iniziato strappando questo tessuto fino a isolare l’elemento essenziale, il filo, per poi rielaborare nuovi orditi e trame fermate su supporti rigidi. Ha poi inserito altri elementi come l’inchiostro o penna nera, materiali come la plastica, il vetro, il filo di ferro, per creare movimenti e nuovi legami con lo spazio interno all’opera ma anche esterno ad essa. Il filo diviene così il nucleo primario, il protagonista dell’opera che si manifesta attraverso l’abile gesto dell’artista in intrecci, nodi e snodi che si diramano, prendendo direzioni differenti, in un gioco elegante e raffinato, alla ricerca di un’armonia estetizzante, come nel caso dell’opera L’evoluzione di un sogno. Giulia Nelli lavora disgregando la materia per poi ri-generarla, scompone e annulla la forma del collant per riassemblare forme astratte e organiche che ricordano le sottili trame naturali delle ragnatele. In Oblio e La vita nascosta si percepisce invece una presenza materica carica di reminiscenze informali. (Tratto dal testo “Suggestioni simboliche e forme visionarie” della Curatrice Mariacristina Maccarinelli)
























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Foto mostra personale:
Lègati da legàmi tessuti dal tempo, 2020
Palazzo Marliani Cicogna, Busto Arsizio.
La mostra affronta il tema della vita dell’uomo che scorre veloce, in un cammino che muta con il trascorrere inesorabile del tempo. La vita intesa come un viaggio, un incontro con la verità delle cose, e come un tessuto di legami con tante persone che segnano il cammino, una rete di relazioni che sviluppa in ogni individuo la capacità di sentire in profondità.



















